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Francesca Silvera

Steatosi epatica non alcolica o fegato grasso


Fegato sofferente

La steatosi epatica non alcolica (NAFLD) o fegato grasso è una malattia cronica caratterizzata dall'accumulo di trigliceridi nel fegato in persone che non hanno un consumo eccessivo di alcol. Negli ultimi decenni la diffusione della NAFLD è cresciuta parallelamente a quella del diabete e dell’obesità: oggi essa è molto diffusa e nei paesi occidentali colpisce circa una persona su quattro, con un picco del 46% negli Stati Uniti.

La NAFLD è considerata la manifestazione della sindrome metabolica a livello epatico e la resistenza insulinica gioca un ruolo preponderante nella sua genesi e nella sua progressione verso manifestazioni e malattie più gravi. La steatosi epatica non alcolica può portare, infatti, a steato-epatite non alcolica (NASH), accompagnata da infiammazione, degenerazione, fibrosi, fino alla cirrosi e carcinoma.

Nei paesi occidentali, i fattori di rischio per la steatosi epatica non alcolica sono rappresentati da obesità, insulino-resistenza, diabete di tipo 2. I modelli alimentari non bilanciati caratterizzati da un elevato apporto calorico portano ad obesità e patologie ad essa correlate, fra cui la steatosi epatica. Ad oggi non esistono trattamenti farmacologici e quindi le abitudini alimentari e una sana alimentazione giocano un ruolo molto importante nella riduzione del rischio per la steatosi epatica.

La dieta mediterranea può svolgere un effetto benefico sulla NAFLD grazie alla composizione bilanciata dei macronutrienti, alla presenza di cereali integrali e a basso indice glicemico, alla ricchezza di fitochimici antiossidanti, antinfiammatori etc. e al particolare profilo lipidico caratterizzato dall'olio di oliva e da altri acidi grassi insaturi. In particolare, i fitochimici e l'influenza sul microbiota possono giocare un ruolo molto importante nella prevenzione dell'infiammazione e della progressione a NASH. (Godos et al., 2016; Eslamparast, Tandon, Raman, 2017)

La dieta mediterranea è stata, infatti, raccomandata quale regime alimentare per il trattamento della NAFLD nelle linee guida dell’Associazione Europea per lo Studio del fegato e dell’Associazione Europea per lo studio del diabete, in quanto diversi studi hanno evidenziato che migliora il metabolismo grazie alla riduzione dell’insulino-resistenza e della concentrazione plasmatica dei lipidi e porta ad una regressione della steatosi e ad una riduzione significativa degli eventi cardiovascolari.


BIBLIOGRAFIA


  • Eslamparast T., Tandon P., Raman M., Dietary Composition Independent of Weight Loss in the Management of Non-Alcoholic Fatty Liver Disease. Nutrients. 2017, 9, 800.

  • European Association for the Study of the Liver and European Association for the Study of Diabetes. EASL-EASD-EASO Clinical Practice Guidelines for the management of non-alcoholic fatty liver disease. J. Hepatol. 2016, 64, 1388–1402.

  • Godos J. et al., Mediterranean diet and nonalcoholic fatty liver disease: molecular mechanisms of protection. Int J Food Sci Nutr. 2017; 68(1):18-27

  • Plaz Torres MC et al., Mediterranean Diet and NAFLD: What We Know and Questions That Still Need to Be Answered. Nutrients. 2019, 5;11(12):2971.



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